Eccellenza,
come Le è certamente noto, prima del Santo Natale, il Presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, durante la solita conferenza stampa di fine anno, ha avuto parole di elogio e di sprone verso il nostro Paese.
L’encomio, nei nostri riguardi, si è avuto quando il Presidente Putin ha definito i rapporti tra Mosca e Roma, “buoni e stabili”, dal “carattere apartitico” e non ha mancato neanche di sottolineare come i colloqui telefonici intercorsi con Lei, Signor Presidente del Consiglio, siano stati “amichevoli e molto significativi”; mentre l’incoraggiamento rivoltoci ad essere protagonisti sulla scena internazionale si è avuto nel passaggio in cui il leader russo ha affermato che: “l'Italia potrebbe avere un ruolo nel normalizzare le relazioni Russia-UE e anche a livello delle trattative che ci saranno tra Russia e NATO".
Siamo dunque, Signor Presidente, nella posizione di essere stati riconosciuti - da una tra le massime Potenze Mondiali che siederanno, il 10 gennaio 2022 a Ginevra, per parlare di Ucraina e sicurezza internazionale - quali mediatori privilegiati: dovrebbe essere un’occasione da non perdere!
So già, Ill.mo Signor Presidente del Consiglio dei Ministri, che, i soliti “falchi”, in Italia, L’avranno ampiamente sconsigliata circa il possibile prestare attenzione a simili lusinghe perché, a loro detta, un accettare il ruolo che la Russia vorrebbe affidarci “non servirebbe ad altro che a spaccare il fronte occidentale”, ma così non è, non fosse altro perché questi stessi “falchi” sono le medesime lobbies che hanno spinto gli eserciti della NATO a pochi chilometri dal confine russo con l’unico risultato di:
- Farci piombare in un inverno molto più freddo e “salato”;
- Far effettuare, all’Armata Rossa, dei lanci dimostrativi del temibile missile ipersonico “Zircon”.
In entrambi i casi, a rimetterci, nell’immediato ed in futuro, saremo sempre e solo noi data, al di là delle buone intenzioni e dei progetti futuri, la nostra totale incapacità dell’essere energeticamente autonomi e di difenderci con nostre forze e risorse da siffatte tecnologie militari.
Dunque, in nome di cosa dobbiamo rafforzare un fronte che, come un cieco testardo, vuole andare a sbattere la testa contro il muro?
Ricordando le parole di PIO XII vogliamo invitarLa a riflettere sul fatto che, oggi più che mai: “nulla è perduto con la pace. Tutto può esserlo con la guerra”.
Ed una guerra, per essere considerata tale, non ha bisogno di essere combattuta necessariamente con le armi, bastano le intenzioni, le parole, la mancanza di accordo, il far finta di non comprendere minimamente le altrui ragioni, affinché i nefasti effetti si manifestino … e l’Italia, la nostra amata Patria, in questa nuova Guerra Fredda saldatasi con la pandemia, ha già avuto fin troppe vittime tra i nuovi poveri ed i nuovi emarginati.
Tornino quindi le Nazioni a parlarsi ed a rispettarsi, anche attraverso il gesto italiano, che se espresso nei momenti culminanti, può solo portare, per retaggio ormai ancestrale, Civiltà e Pace
Certo che Ella saprà far tesoro delle nostre modeste riflessioni ed apprezzerà le nostre preoccupazioni, con immutata stima Le auguro Buon Anno e Buon Lavoro.
Pescara lì 29/12/2021 il Presidente