Sono passati ormai 3 anni dall’ultima visita del Presidente Putin in Italia, era infatti il 2015 ed a Palazzo Chigi sedeva Matteo Renzi, ma l’affetto e il feeling, con il popolo italiano è sempre immutato, in barba alle sanzioni ed alle problematiche internazionali.
Domani, appunto, lo “Zar” inizierà la propria visita a Roma alle ore 13:00, in Vaticano, per un’incontro con Papa Bergoglio, che durerà poco più di un’ora, e entro la quale i due discuteranno di una serie di progetti della Chiesa Cattolica nel Donbass. Poi il Presidente della Federazione Russa si recherà al Quirinale per una colazione di lavoro con il Presidente Mattarella. Alle 16:15, poi, sarà la volta di Palazzo Chigi, dove, chiaramente, incontrerà il Premier Giuseppe Conte, Primo Ministro, quest’ultimo, che ha già incontrato in quel di Osaka meno di una settimana fa e con il quale terrà una conferenza stampa congiunta. I dossier che i due leader esamineranno riguarderanno le sanzioni alla Russia, i rapporti con Bruxelles, la questione Siriana, la Libia e non ultima la crisi venezuelana.
Insomma, sarà il momento della verità: l’Italia da sempre si è presentata come Paese pontiere in grado di far dialogare l’est e l’ovest, la Nato e Mosca, ora finalmente vedremo quanto sarà stato realmente in grado Conte di tessere la propria rete.
Di certo il seguito di Putin è nutrito ed autorevole - si tenga infatti presente che tra gli intervenuti a Roma vi saranno anche il Ministro degli Esteri, Lavorv, ma anche quelli del Commercio, dell’Energia, della Cultura e della Sanità e ci sarà il capo della Confindustria russa Alexander Shokhin, quello del fondo per gli investimenti VEB Igor Shuvalov, l’ad di Rosneft Igor Sechin nonché il numero uno delle Ferrovie russe, Oleg Belozerov – quindi tutto farebbe presagire a grandi aspettative.
Altro segno foriero di importanti risultati è il fatto che domani, dopo ben 6 anni, per la prima volta, si riunirà il Forum di dialogo della società civile russo-italiana.
A questo punto ci auguriamo solo che questa visita sia la prima di una lunga serie che possa, nel tempo, segnare la strada del progresso e della concordia per entrambi i nostri popoli.
Lorenzo Valloreja